lunedì 29 luglio 2013

Preveniamo e lottiamo contro gli incendi



Il nostro patrimonio boschivo è un “serbatoio” di ossigeno e di biodiversità che va tutelato!

Invitiamo i cittadini, soprattutto in questo periodo, a seguire delle precise regole: non accendere fuochi fuori dalle aree attrezzate; non gettare mozziconi di sigarette o fiammiferi ancora accesi; prima di parcheggiare l'auto accertarsi che la marmitta non sia a contatto con l'erba secca; non abbandonare rifiuti nei boschi; non bruciare, senza le dovute misure di sicurezza, le stoppie, la paglia e altri residui agricoli. Gli incendi si combattono prima di tutto con la prevenzione. Non è affatto un luogo comune, ma un approccio concreto, una strategia di difesa che in Italia ha permesso, in quasi dieci anni, di “salvare” oltre 500 mila ettari di boschi, evitando danni economici per più di 100 miliardi di euro.

L'impegno degli agricoltori e degli ambientalisti per la prevenzione degli incendi è uno strumento in più a supporto del lavoro del Corpo Forestale dello Stato e dei Vigili del Fuoco, soprattutto nei mesi estivi quando l’assenza di piogge e il caldo torrido favoriscono lo scoppio e l’espansione delle fiamme per chilometri e chilometri di vegetazione.

Incendi, tra l’altro, causati spesso da veri e propri “piromani killer”, o comunque riconducibili a origini dolose legate alla speculazione edilizia oppure all’incuria e alla disattenzione dell’uomo.

Se avvisti un incendio telefona subito al 1515 del Corpo Forestale dello Stato o al 115 dei Vigili del Fuoco.


Circolo Sinistra Ecologia Libertà A.Gramsci" 
Santeramo in Colle (BA)

sabato 6 luglio 2013

Vertenza Natuzzi

Vertenza Natuzzi. Vendola: "E' una sospensione. Ora piano industriale leggibile" 

“E’ indubbiamente un segnale positivo l’accettazione, da parte dell’azienda, della richiesta di sospensione delle procedure di mobilità avanzata dal Tavolo ministeriale e bene ha fatto dunque Pasquale Natuzzi a decidere in tal senso. Un piccolo passo indietro che aiuta a ritrovare il dialogo con il territorio anche se oggi avremmo preferito discutere di un preciso Piano industriale e del futuro di 1726 famiglie senza questo fardello ingombrante e minaccioso di licenziamenti già annunciati e avviati. Naturalmente, la revoca delle procedure di mobilità, anziché il congelamento, avrebbe significato lavorare con maggiore serenità. Ci auguriamo però che l’azienda ora non perda altro tempo e scelga definitivamente di muoversi sul terreno della chiarezza, della trasparenza e delle corrette relazioni industriali, offrendo all’interlocuzione delle parti, il meglio delle proprie competenze”. 

Così il Presidente della Regione Puglia Nichi Vendola commentando l’esito del Tavolo ministeriale sulla vertenza Natuzzi che questa mattina si è svolto a Roma e al quale hanno partecipato, in rappresentanza della Regione Puglia, l’assessore regionale al Lavoro Leo Caroli e il direttore d’Area Politiche per lo Sviluppo economico, lavoro e innovazione Antonella Bisceglia. 

“Osservo che questa mattina – ha detto Caroli - ci è stato presentato un documento da parte dell’azienda, che non è certamente un piano industriale. Il documento ipotizza 1726 licenziamenti, la chiusura dello stabilimento di Ginosa, del polo logistico di Matera La Martella e la chiusura parziale di Matera-Jesce. Per la Regione Puglia ovviamente si tratta di ipotesi del tutto inaccettabili”.

Caroli ha annunciato che “al fine di consentire un approfondimento di carattere tecnico volto a definire la parziale riduzione del costo di produzione, l’ottimizzazione del lavoro, la riqualificazione delle linee produttive e della rete di vendita, il Ministero ha fissato per il prossimo 15 luglio la riunione di un tavolo tecnico appositamente convocato”. 
“Si tratta adesso di compiere ogni sforzo affinché vengano scongiurate le chiusure degli stabilimenti e venga significativamente ridotto il numero dei possibili esuberi – ha concluso Caroli - e in tal senso, da un lato c’è la disponibilità resa dalle Organizzazioni sindacali ad avviare una trattativa di merito per la conseguente assunzione di responsabilità da parte delle stesse, dall’altro c’è il supporto riveniente dagli strumenti di sostegno previsti dall’accordo di programma che possono rappresentare una formidabile dotazione utile a contribuire all’individuazione di soluzioni di rilancio per l’intero distretto. Noi, Regione Puglia, continueremo a svolgere quella funzione di raccordo interistituzionale, anche con le parti sociali, che oggi ha permesso, di raggiungere questo primo risultato”. 

(PressRegione - Agenzia Giornalistica)

lunedì 17 giugno 2013

Al fianco dei lavoratori del gruppo Natuzzi


I circoli di SEL dei comuni di Santeramo, Cassano, Altamura e Gravina, assieme ai rappresentanti istituzionali locali del partito, sono al fianco dei lavoratori del Gruppo Natuzzi sostenendo con forza le richieste avanzate dagli stessi nei confronti dell’azienda, richiamando i principi costituzionali e la ’funzione sociale’ che l’impresa deve esercitare, soprattutto in un momento così drammatico per le famiglie dei territori coinvolti. Rendendo noto, peraltro, che i parlamentari pugliesi di Sinistra Ecologia Libertà hanno scritto un’interrogazione sulla questione, riportata sul sito http://www.selpuglia.it/: nel merito si chiedono al Ministro dello sviluppo economico chiarimenti sulla delicata questione degli eventuali ed ulteriori esuberi dei lavoratori e le modalità con cui egli intenda intervenire per scongiurare l’ennesima crisi, a fronte dell'impegno delle Regioni puglia e Basilicata e delle parti sociali per il rilancio del settore, anche attraverso i 101 milioni di euro messi a disposizione mediante Accordo di Programma, sottoscritto con il Governo a febbraio di quest’anno.

Circoli territoriali SEL
Santeramo in Colle, Vitantonio Leo 
Cassano delle Murge, Davide Del Re 
Altamura, Salvatore Lospalluto 
Gravina in Puglia, Rosa Fiore

martedì 11 giugno 2013

Mobile imbottito: Accordo di programma, a Santeramo Vendola presenta il Piano attuativo complessivo dell’intervento pubblico


Martedì 11 giugno, alle ore 16.30, il Presidente della Regione Puglia Nichi Vendola presenterà, a Santeramo, il Piano attuativo complessivo dell’intervento pubblico, predisposto dal Comitato di coordinamento per l’attuazione dell’Accordo di programma “per il rilancio e lo sviluppo industriale delle aree interessate dalla crisi del Distretto del mobile imbottito della Murgia”
L’Accordo, ricordiamo, è stato sottoscritto a Roma l’8 febbraio scorso con il Ministero dello sviluppo economico, la Regione Basilicata e Invitalia. 
Alla presentazione del Piano attuativo, che si svolgerà a Santeramo presso il palazzo Marchesale in piazza Garibaldi, interverranno Sindaci, associazioni di categoria, sindacati, imprese e operatori economici.

mercoledì 29 maggio 2013

Proposta di Commissione di studio sul lavoro e sviluppo

Perché la proposta di una commissione di studio sul lavoro e lo sviluppo.
La proposta nasce dalla ferma convinzione che non si aprirà una nuova stagione di crescita e di sviluppo del nostro Paese se non si parte dal lavoro e dalla creazione di lavoro.
Il lavoro a Santeramo in Colle così come in tutta la nazione si è ridotto, impoverito, precarizzato, per troppi sembra un obiettivo irraggiungibile, per molti la preoccupazione di difenderlo. Creare lavoro e costruire un Piano per lo sviluppo di Santeramo presuppone avere un’idea della nostra città, dei suoi problemi, delle sue arretratezze ed anche delle sue ricchezze. Non essere legati mani e piedi solo alla monocultura del mobile imbottito, per esempio. Creare lavoro e scelte per lo sviluppo presuppone una forte innovazione, un rispetto per il lavoro e le sue condizioni, il coinvolgimento e la mobilitazione dei tanti soggetti che non s’arrendono al declino. Per coinvolgere e mobilitare serve un’idea collettiva di Santeramo e della direzione da intraprendere. Creare lavoro significa difendere e qualificare l’attuale occupazione rilanciando e rinnovando profondamente la base imprenditoriale e la specializzazione produttiva.
Tutto questo tuttavia non è sufficiente per rispondere all’obiettivo della piena occupazione. Per questo la sezione locale di SEL propone, un’idea di lavoro e di sviluppo che ha come presupposto la prima grande ricchezza di Santeramo in Colle: se stesso, il suo territorio, la sua cultura, il suo patrimonio storico e artistico, la sua tradizione di saper fare, il progettare e produrre. Proprio perché tutto questo non può essere realizzato in temi brevi, c’è bisogno di un metodo, dell’individuazione delle risorse, di una programmazione. In questa commissione di studio proporremo di invitare tutti i rappresentanti delle associazioni di categoria il mondo associazionistico e la scuola. La crisi economica, la mancanza di lavoro spinge tutti quanti ad aver paura del futuro ed a rinchiuderci dentro i nostri problemi. Se invece pensiamo insieme al benessere della collettività migliorerà anche la nostra condizione individuale!

Avv. Domenico Conversa 
Capogruppo in Consiglio Comunale Sinistra Ecologia e Libertà


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A seguire la proposta di delibera:


Oggetto:
Proposta di deliberazione relativa alla costituzione della commissione di studio per il lavoro e lo sviluppo.

Premesso che:
  - l’art. 15 co. 1° del nuovo regolamento del consiglio comunale espressamente così statuisce: “Il Consiglio comunale può costituire commissioni temporanee con l’incarico di studiare piani e programmi di particolare rilevanza per la comunità locale compresi fra le competenze allo stesso attribuite dalle leggi e dallo statuto. Nelle commissioni di studio faranno parte i rappresentanti di tutti i gruppi, nonché dipendenti comunali o esperti esterni di comprovata competenza nelle materie da trattare scelti dal Consiglio comunale nella deliberazione con la quale si costituisce la commissione medesima. Il Consiglio stabilisce i tempi di lavoro entro i quali la commissione deve terminare i lavori;
  - è urgente realizzare un piano per il lavoro e lo sviluppo economico in favore della comunità santermana atteso che la crisi economica imperante sta colpendo le fasce più deboli della società oltre che ridurre drammaticamente le prospettive di nuova occupazione (C.fr. relazione allegata).
  - è necessario analizzare i tempi e i modi di realizzazione dell’accordo di programma e la gestione dei fondi destinati al nostro territorio.

Tutto ciò premesso, il sottoscritto consigliere comunale, nella qualità di capogruppo del gruppo consigliare di Sel, propone al Consiglio comunale:
  - di costituire una commissione di studio per il lavoro e lo sviluppo ai sensi e per gli effetti dell’art. 15 co. 1° del nuovo regolamento del Consiglio comunale di Santeramo in Colle;

In allegato la relazione.

Santeramo in Colle, 28/05/2013

Avv. Domenico Conversa 
Capogruppo in Consiglio Comunale Sinistra Ecologia e Libertà

mercoledì 24 aprile 2013

In piazza per l'antifascismo e per la costituzione



Il 25 aprile, festa della Liberazione dal nazifascismo, cade in un momento di gravissima crisi per il Paese: pesante instabilità economica, un livello occupazionale mai così basso, una situazione che costringe molte famiglie addirittura al livello della disperazione, uno scenario politico segnato da una devastante confusione, da una forte caduta di valori e infine da una diffusa rabbia sociale – derivante da una pesante incertezza del futuro – che spesso si traduce in atti e linguaggi di preoccupante violenza. 

 Il 25 aprile cade, quindi, a dettare un sentiero di profonda inversione di rotta e solida ricostruzione: diritti, partecipazione. Il sentiero della Costituzione - ancor’oggi disapplicata e ignorata quando non avversata, unica garanzia di un Paese libero, civile e cosciente, un Paese, è il caso di dirlo e sottolinearlo, normale. L’Italia ha bisogno di un governo democratico e stabile, di un Parlamento che funzioni nella serietà e nella trasparenza, di una politica “buona”, di organi di garanzia che fondino la loro autorevolezza sul richiamo ai valori della Costituzione nata dalla Resistenza

 Il 25 aprile è un grande richiamo alle cittadine e ai cittadini a tornare ad incontrarsi, riflettere insieme: in una parola a partecipare e ridare ossigeno a una democrazia sempre più calpestata. E un monito a chi ha il dovere costituzionale di amministrare e di garantire diritti: non sono più tollerabili condotte che non siano trasparenti e responsabili; non è più sostenibile una situazione di disuguaglianza, di incertezza e di precarietà.

Sezioni locali - Santeramo in Colle
Sinistra Ecologia Libertà
Partito Democratico

venerdì 1 marzo 2013

Lo Scenario Urbano alla vigilia delle NTA


L’abbandono dell’attuale PRG e l’adozione ormai prossima del nuovo PUG è un momento fondamentale per il volto futuro di Santeramo in Colle. Gli indirizzi che tale strumento è in grado di dare, in maniera insita o influenzando altre iniziative-misure, ci pongono ad una sorta di anno zero per quello che sarà un nuovo modello di sviluppo che dovrà dimostrarsi capace di incontrare sia le contemporanee esigenze di vita urbana quanto le forti necessità di un settore economico fra i più importanti

Una riflessione va innanzitutto al passato. Gli ultimi decenni ci narrano di fallimentari modelli di crescita riassumibili con piani a espansione illimitata e spesso di bassa qualità come se ci fosse una necessità centrifuga o se fossimo in presenza di edilizia ”usa e getta” o di modelli sociali che richiedano periferie “marmellata”. Queste visioni non sono mai state corrispondenti alle caratteristiche dei centri italiani e dei loro modelli sociali. Già da decenni i censimenti italiani riscontrano un numero di unità immobiliari non abitate ma in degrado sufficienti a coprire gran parte del fabbisogno abitativo. 

Il PRG finora vigente a Santeramo in Colle è, come ormai notorio, sovradimensionato in maniera grottesca e il nuovo PUG, pur ereditandone i vincoli di impronta dimensionale, è sicuramente nella direzione di correggere lo scollamento dalla realtà con tutti i disagi che portava in termini di effettiva vocazione dei suoli e loro previsione di utilizzo. A fronte della qualità tecnica data dai tecnici redattori a livello strutturale e programmatico occorre, alla vigilia della presentazione della bozza delle Norme Tecniche di Attuazione, predisporre l’indirizzo da dare allo scenario urbano. Le NTA sono il luogo in cui il piano va a prendere forma e concretezza e la direzione che ci auguriamo è quella di favorire il recupero dell’esistente mentre i nuovi comparti siano caratterizzati da elementi di sostenibilità e qualità urbana. Tali obiettivi dovrebbero essere indicati sia direttamente nelle NTA, qualora compatibili alle sue competenze specifiche, o in maniera indiretta favorendo e non ostacolando quelle che potrebbero essere misure o strumenti esistenti e futuri. 

Per quanto riguarda l’esistente miriamo ad una città che sappia riacquisire il suo valore e che sia fautrice di dinamiche sociali ed economiche. Da un lato il rispetto dei tessuti esistenti e del patrimonio edilizio, anche di quello considerato erroneamente “povero”, recuperi e completamenti che s’inseriscano con armonia e conformità in tipologie e materiali dell’intorno. D’altro canto le norme devono saper anche venire incontro a quelle che sono le esigenze del vivere contemporaneo permettendo di utilizzare spazi e ambienti secondo le necessità della gente o altrettanto importante secondo le necessità di attività produttive. Penso ad esempio alle difficoltà nell’aprire attività artigianali o commerciali in tessuti storici, attività che sarebbero di impulso al recupero di zone di pregio ma scarsamente investite dalla vita quotidiana. Norme poco versatili rischiano di rendere poco conveniente il riutilizzo o peggio ancora più comodo la demolizione, parziale o totale, con evidente danno per il valore d'insieme. 

I nuovi quartieri, o comparti, che si andranno a realizzarsi saranno, volendo rimanere realistici, di numero limitato. L’attuale situazione economica mostra una difficoltà nell’investire nel nuovo preferendo il recupero di strutture esistenti. Da tale situazione occorre far virtù favorendo senz’altro il recupero delle unità edilizie già realizzate mentre si auspica un carattere di innovazione e soprattutto di sostenibilità nelle realizzazioni ex-novo

Il tempo delle risorse infinite è terminato, convenienza storica ed economica è guardare a quartieri che facciano dell’efficienza energetica e della qualità di vita il proprio cavallo di battaglia. Misure che portino all’autosufficienza termica ed elettrica, a una sostenibilità ambientale e idrica tanto nelle attrezzature e negli arredi urbani quanto nelle singole unità abitative. Fotovoltaico, solare termico, efficientamento termico, mobilità sostenibile, verde urbano e privato, varietà delle attività, condomini e attività commerciali che prevedano luoghi di sosta per le biciclette o sistemi di conferimento dei rifiuti in maniera differenziata (sistemi condominiali di raccolta rifiuti). D’altronde anche le normative che ci circondano si muovono in queste direzioni come ad esempio le normative regionali sull’abitare sostenibile (L.R. 13/2008) e quella recente sulla mobilità sostenibile (L.R. 01/2013); le Norme per lo sviluppo degli spazi verdi urbani (legge n.10 del 14/01/2013); le linee guida per la pubblica illuminazione dell'ANCITEL, solo per citarne alcune. Occorre andare in sintonia con esse e soprattutto seguire il solco tracciato dalle sempre più numerose realtà virtuose esistenti. 

Naturalmente il PUG e le sue Norme tecniche non sono il luogo omnicomprensivo di queste istanze ma il punto di partenza di una impostazione generale che dovrà affiancarsi ad una sempre più richiesta maggiore efficienza e velocità degli uffici comunali. Tale visione può intimorire come ogni cambiamento di abitudini e mentalità ma riteniamo possa dare uno slancio alla comunità innescando meccanismi virtuosi in grado di ridare il piacere di vivere gli spazi del paese, di favorire dinamismo di attività sociali, economiche e culturali e di dare stimoli al settore dell’edilizia anche in quelle sfumature fin’ora meno praticate. 

Spetta anche alla politica dare quella spinta verso la cultura del virtuoso e sempre più con la partecipazione attiva della cittadinanza, seguendo quei principi che la legge regionale pugliese (n.15 del 20/06/2008) indica a proposito di trasparenza e partecipazione. 

Santeramo in Colle, 22/02/2013 
S.E.L – Circolo Santeramo in Colle


(Documento a firma del consigliere comunale Fabio Erasmo Sampaolo per conto del circolo SEL di Santeramo, protocollato in data 28 Febbraio 2013 indirizzato al Sindaco di Santeramo in Colle, Michele D'Ambrosio, all'Assessore all'Urbanistica Francesco Natuzzi ed ai tecnici redattori del PUG)

mercoledì 27 febbraio 2013

GRAZIE MILLE

Un sentito ringraziamento a tutti coloro che hanno votato SEL a Santeramo in Colle.

1044 voti (6,80%) alla Camera
1108 voti (8,10%) al Senato

Il GRAZIE 1000 ci sta tutto!!!