Domenica prossima, 13 febbraio, in tutti i principali centri italiani si terranno manifestazioni a sostegno della dignità e della libertà femminile. Lo scenario svelato in tutto il suo aberrante realismo dal lavoro della magistratura, ma già sufficientemente chiaro da tempo alla semplice vista di cartelloni pubblicitari, piuttosto che ad un veloce zapping televisivo, non può più lasciare indifferenti e spinge chi abbia a cuore il futuro dell'Italia a dissociarsi,indignarsi e mobilitarsi.
Innumerevoli sono le ragioni che dovrebbero spingere chiunque, senza distinzione di sesso e di età, ad unirsi alla protesta:
* porre fine all'umiliazione della donna, alla sua degradazione a semplice oggetto sessuale e rivendicare il diritto di mostrare la propria femminilità senza dover necessariamente vergognarsi di farlo;
* sottolineare che la maggioranza degli italiani non vuole donne che progrediscono in qualsiasi campo lavorativo solo perché belle, furbe e corrotte, bensì perché preparate e competenti e dire basta alla prostituzione fisica o morale come scorciatoia per il successo;
* far sì che la selezione delle donne in politica non avvenga più durante festini ad Arcore, concorsi di bellezza o reality televisivi, bensì attraverso un percorso di militanza e di graduale crescita nelle file di un partito; perché il seggio in Parlamento non venga più degradato a compenso per prestazioni sessuali rese ai c.d. uomini di potere, pieni di danaro, ma privi di ideali e valori;
* dissociarsi come genitori da quelle madri e quei padri che incoraggiano le proprie figlie a prostituirsi, spingendole a ridursi ad oggetti pur di migliorare la condizione economica della propria famiglia;
* rivendicare, come uomini, un'immagine dell'essere maschile che non abbia niente a che vedere con quella grottesca di un presidente ottantenne circondato da uno stuolo di ragazzine pronte a soddisfarlo solo per ottenerne in cambio un ritorno economico;
* dire basta all'immagine dell'Italia come zimbello del mondo e segnalare all'estero che c'è una parte importante del nostro Paese che non si riconosce nel modello berlusconiano;
* indignarsi contro chi grida alla violazione della privacy ed accusa la "magistratura politicizzata e comunista" al sol fine di spostare l'attenzione della collettività da quello che è il reale problema: il degrado politico e morale in cui è precipitato il nostro Paese.
Per tutte queste ragioni, il circolo A. Gramsci di Santeramo in Colle (espressione di S.E.L. e Federazione della Sinistra) aderisce alla manifestazione che si terrà il 13 febbraio a Bari alle ore 10:30 presso Piazza del Ferrarese ed invita la cittadinanza tutta ad unirsi alla protesta, che è apartitica e trasversale, nella convinzione che la strumentalizzazione e la degradazione femminile vadano combattute con fermezza, indipendentemente dallo schieramento politico, per assicurare il pieno sviluppo civile, culturale ed economico dell'Italia.
Smettiamo di essere" il Paese che, per una strana alchimia, tutto concede e tutto giustifica al suo imperatore" (come scrisse Veronica Lario, ex moglie del Presidente Berlusconi) ed impariamo ad esporci se vogliamo continuare a guardarci allo specchio senza vergognarci.
Avv. Domenico Conversa
Coordinatore Circolo di Santeramo in Colle
Sinistra Ecologia e Libertà