venerdì 28 maggio 2010

Le bugie hanno le gambe corte (sul conferimento rifiuti)

L’attacco spropositato dell’Amministrazione comunale di Santeramo con il comunicato del 5 maggio, contro la Regione Puglia, ed in particolare contro la persona di Nichi Vendola, circa il conferimento dei rifiuti presso il biostabilizzatore di Bari, ha l’unico intento di confondere i cittadini santermani e nascondere la realtà.
L’impianto del biostabilizzatore di Bari è stato realizzato a tempo di record nel giro di 1 anno al fine di rispettare la normativa nazionale e di migliorare la gestione dei rifiuti. La Regione Puglia, pertanto, sta applicando la legge nazionale sulla gestione dei rifiuti che impone, dopo la raccolta differenziata, il riciclo dei materiali.
E’ bene, però, approfondire il ruolo della nostra Amministrazione comunale su questa vicenda. Il Comune di Santeramo in Colle sapeva benissimo già dal lontano 30 giugno 2009 che i rifiuti così detti “tal quale” (cioè non differenziati) non potevano essere più conferiti in maniera indifferenziata in discarica, ma necessitavano obbligatoriamente di un pre-trattamento in virtù di una circolare ministeriale proprio del governo Berlusconi che dava un termine ultimo per il conferimento del “tal quale” per il 31/12/2009. Di tutto ciò, la Giunta Lillo aveva perfetta conoscenza! La Regione non solo non c’entra nulla, ma aveva avvertito in tempo i Comuni della regione, per non farli trovare impreparati alla scadenza del 31/12/2009
Cosa ha fatto l’Amministrazione comunale dal giugno 2009 ad oggi? Niente! 
Se si fosse avviata una seria raccolta differenziata oggi avremmo avuto la possibilità di conferire meno rifiuti e pagare molto di meno. Infatti il contratto d’appalto con la TRADECO prevede il raggiungimento del 35% di raccolta differenziata già per l’anno 2007! Oggi siamo solamente al 13%, e questo fa gravare su tutti i cittadini santermani l’adeguamento punitivo dell’ecotassa e il relativo aumento della TARSU.
Inoltre il servizio di raccolta differenziata “porta a porta” previsto contrattualmente con la TRADECO è assolutamente inesistente e non è stata ancora messa in funzione l’isola ecologica, compromettendo il raggiungimento degli obbiettivi di raccolta differenziata e non dando la possibilità ai tanti cittadini di usufruire degli incentivi e pagare di meno.
Purtroppo non è finita qui. Infatti dobbiamo comunicare alla cittadina una notizia estremamente negativa della quale sia il Sindaco che l’Assessore all’Ambiente hanno abilmente ed in malafede nascosto.
Il TAR Puglia con sentenza n. 2665/08, depositata il 25/11/2008, ha accolto il ricorso della TRADECO con il quale veniva richiesto nei confronti del Comune di Santeramo in Colle la revisione del corrispettivo dell’appalto sulla base del c.d. “Indice F.O.I.” per ogni singola annualità a far data dal 3 giugno 1996. In poche parole la TRADECO pretende dal Comune di Santermo in Colle circa 4 milioni di Euro!! 
Perché l’Amministrazione comunale non ha rivelato tale allarmante situazione alla cittadinanza? Chi pagherà questa esorbitante somma? La decisione del TAR, purtroppo, è stata anche confermata dal Consiglio di Stato che ha rigettato l’appello del Comune di Santeramo, pertanto tale sentenza è attualmente esecutiva. Se i cittadini santermani vedranno la tassa dei rifiuti aumentare adesso sanno il motivo.
Alla luce di tutto ciò, è chiaro l’intento di questa Amministrazione di distogliere l’attenzione dei cittadini attaccando ingiustificatamente la Regione Puglia. Attendiamo adesso dei chiarimenti pubblici da parte del Sindaco Avv. Vito Lillo e da parte dell’Assessore Colamonaco sulle questioni evidenziate con questo comunicato.

Sinistra Ecologia e Libertà
Circolo di Santeramo in Colle