venerdì 1 marzo 2013

Lo Scenario Urbano alla vigilia delle NTA


L’abbandono dell’attuale PRG e l’adozione ormai prossima del nuovo PUG è un momento fondamentale per il volto futuro di Santeramo in Colle. Gli indirizzi che tale strumento è in grado di dare, in maniera insita o influenzando altre iniziative-misure, ci pongono ad una sorta di anno zero per quello che sarà un nuovo modello di sviluppo che dovrà dimostrarsi capace di incontrare sia le contemporanee esigenze di vita urbana quanto le forti necessità di un settore economico fra i più importanti

Una riflessione va innanzitutto al passato. Gli ultimi decenni ci narrano di fallimentari modelli di crescita riassumibili con piani a espansione illimitata e spesso di bassa qualità come se ci fosse una necessità centrifuga o se fossimo in presenza di edilizia ”usa e getta” o di modelli sociali che richiedano periferie “marmellata”. Queste visioni non sono mai state corrispondenti alle caratteristiche dei centri italiani e dei loro modelli sociali. Già da decenni i censimenti italiani riscontrano un numero di unità immobiliari non abitate ma in degrado sufficienti a coprire gran parte del fabbisogno abitativo. 

Il PRG finora vigente a Santeramo in Colle è, come ormai notorio, sovradimensionato in maniera grottesca e il nuovo PUG, pur ereditandone i vincoli di impronta dimensionale, è sicuramente nella direzione di correggere lo scollamento dalla realtà con tutti i disagi che portava in termini di effettiva vocazione dei suoli e loro previsione di utilizzo. A fronte della qualità tecnica data dai tecnici redattori a livello strutturale e programmatico occorre, alla vigilia della presentazione della bozza delle Norme Tecniche di Attuazione, predisporre l’indirizzo da dare allo scenario urbano. Le NTA sono il luogo in cui il piano va a prendere forma e concretezza e la direzione che ci auguriamo è quella di favorire il recupero dell’esistente mentre i nuovi comparti siano caratterizzati da elementi di sostenibilità e qualità urbana. Tali obiettivi dovrebbero essere indicati sia direttamente nelle NTA, qualora compatibili alle sue competenze specifiche, o in maniera indiretta favorendo e non ostacolando quelle che potrebbero essere misure o strumenti esistenti e futuri. 

Per quanto riguarda l’esistente miriamo ad una città che sappia riacquisire il suo valore e che sia fautrice di dinamiche sociali ed economiche. Da un lato il rispetto dei tessuti esistenti e del patrimonio edilizio, anche di quello considerato erroneamente “povero”, recuperi e completamenti che s’inseriscano con armonia e conformità in tipologie e materiali dell’intorno. D’altro canto le norme devono saper anche venire incontro a quelle che sono le esigenze del vivere contemporaneo permettendo di utilizzare spazi e ambienti secondo le necessità della gente o altrettanto importante secondo le necessità di attività produttive. Penso ad esempio alle difficoltà nell’aprire attività artigianali o commerciali in tessuti storici, attività che sarebbero di impulso al recupero di zone di pregio ma scarsamente investite dalla vita quotidiana. Norme poco versatili rischiano di rendere poco conveniente il riutilizzo o peggio ancora più comodo la demolizione, parziale o totale, con evidente danno per il valore d'insieme. 

I nuovi quartieri, o comparti, che si andranno a realizzarsi saranno, volendo rimanere realistici, di numero limitato. L’attuale situazione economica mostra una difficoltà nell’investire nel nuovo preferendo il recupero di strutture esistenti. Da tale situazione occorre far virtù favorendo senz’altro il recupero delle unità edilizie già realizzate mentre si auspica un carattere di innovazione e soprattutto di sostenibilità nelle realizzazioni ex-novo

Il tempo delle risorse infinite è terminato, convenienza storica ed economica è guardare a quartieri che facciano dell’efficienza energetica e della qualità di vita il proprio cavallo di battaglia. Misure che portino all’autosufficienza termica ed elettrica, a una sostenibilità ambientale e idrica tanto nelle attrezzature e negli arredi urbani quanto nelle singole unità abitative. Fotovoltaico, solare termico, efficientamento termico, mobilità sostenibile, verde urbano e privato, varietà delle attività, condomini e attività commerciali che prevedano luoghi di sosta per le biciclette o sistemi di conferimento dei rifiuti in maniera differenziata (sistemi condominiali di raccolta rifiuti). D’altronde anche le normative che ci circondano si muovono in queste direzioni come ad esempio le normative regionali sull’abitare sostenibile (L.R. 13/2008) e quella recente sulla mobilità sostenibile (L.R. 01/2013); le Norme per lo sviluppo degli spazi verdi urbani (legge n.10 del 14/01/2013); le linee guida per la pubblica illuminazione dell'ANCITEL, solo per citarne alcune. Occorre andare in sintonia con esse e soprattutto seguire il solco tracciato dalle sempre più numerose realtà virtuose esistenti. 

Naturalmente il PUG e le sue Norme tecniche non sono il luogo omnicomprensivo di queste istanze ma il punto di partenza di una impostazione generale che dovrà affiancarsi ad una sempre più richiesta maggiore efficienza e velocità degli uffici comunali. Tale visione può intimorire come ogni cambiamento di abitudini e mentalità ma riteniamo possa dare uno slancio alla comunità innescando meccanismi virtuosi in grado di ridare il piacere di vivere gli spazi del paese, di favorire dinamismo di attività sociali, economiche e culturali e di dare stimoli al settore dell’edilizia anche in quelle sfumature fin’ora meno praticate. 

Spetta anche alla politica dare quella spinta verso la cultura del virtuoso e sempre più con la partecipazione attiva della cittadinanza, seguendo quei principi che la legge regionale pugliese (n.15 del 20/06/2008) indica a proposito di trasparenza e partecipazione. 

Santeramo in Colle, 22/02/2013 
S.E.L – Circolo Santeramo in Colle


(Documento a firma del consigliere comunale Fabio Erasmo Sampaolo per conto del circolo SEL di Santeramo, protocollato in data 28 Febbraio 2013 indirizzato al Sindaco di Santeramo in Colle, Michele D'Ambrosio, all'Assessore all'Urbanistica Francesco Natuzzi ed ai tecnici redattori del PUG)